Su come diventare belli tutti gli esseri umani fanno investimenti più o meno grandi, perché ha a che fare con il nostro tema più forte: essere accettati e quindi accolti, apprezzati e amati. Questi sono i nostri “bisogni primari” e la bellezza, la strada per soddisfarli! Ma ti sei accorta/o che nessuno o quasi, si piace? E che sarai bella/o a 360° solo quando…
Come diventare belli: l’ideale di bellezza
L’ideale di bellezza è un concetto mutevole, basta guardare qualche foto della nonna con i vestiti alla moda dell’epoca o qualche “vecchio” film e te ne rendi subito conto, perché ti sei fatto una risata, vero? Se da un lato è vero che la bellezza è soggettiva “non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace”, dall’altro ci chiediamo se esistono “canoni estetici” che definiscono la bellezza oggettiva. Certo che esistono e rappresentano l’ideale di bellezza fisica riconosciuto da una società società rispetto al tempo, luogo e status economico sociale di qualsiasi popolo. Persino Darwin si è chiesto se esistessero dei “parametri” di bellezza propri per ogni specie, ma non riuscì a darsi una risposta. In effetti, nessun filosofo, artista o scienziato, è riuscito a dare una risposta conclusiva in tal senso. Vediamo come diventare belli sia un concetto in costante metamorfosi, partendo dalle radici 🙂
In Grecia le basi della bellezza: proporzioni perfette!
Come diventare belli e secondo quali regole? I primi a definire i canoni ideali della bellezza oggettiva, sono stati i Greci. Fu lo scultore Policleto di Argo (V secolo a.C.) che misurando diverse parti del corpo maschile, arrivò a definire le misure ideali di un corpo perfetto e riproducibile, traendo le proporzioni dal reale: il suo Doriforo e le decine di copie fatte in epoca romana, testimoniano la fama e la fortuna che ebbero le sue regole per come essere definiti belli, che raccolse nel suo Canone (dal greco kànon, “regola”) il trattato in cui descrive le perfette proporzioni del corpo umano. Il Doriforo si trova a Napoli
La Venere di Milo di Alessandro di Antiochia, definita la migliore rappresentazione di bellezza femminile, è frutto della teoria estetica di Policleto: “un corpo è di bella estetica, quando ogni sua parte ha una dimensione proporzionata alla figura intera”. Vai a Parigi per vederla
Diventare belli, bravi e buoni
L’Atleta di Fano che vittorioso si incorona, del famosissimo bronzista greco Lisippo, diventa addirittura lo status/sex simbol di come essere belli a 360°, a tal punto che poteva rappresentare anche la divinità: una statua-modello per gli scultori classici e avvenire! I canoni della bellezza si arricchiscono di qualità morali come coraggio, equilibrio interiore e volontà: una bellezza interiore, legata alla morale e ai valori, che portano l’uomo alla ricerca della bellezza, verso un’elevazione del suo spirito.
Per i greci, con Pericle ancor prima di Platone, la bellezza puramente fisica ed esteriore “kalòs” bello, era inseparabile dalla bellezza morale “agathòs”, buono. I kalòs non hanno necessariamente la bellezza interiore e possono essere anche personaggi negativi, come Epicasta (la madre di Edipo, che sposò il figlio). Gli agathós invece sono gli uomini coraggiosi, quelli che lottano per difendere i buoni valori in cui credono fermamente, sono intelligenti e/o hanno una notevole forza fisica. Essere kalós kaì agathós , ovvero belli e buoni, rappresentava l’ideale di perfezione umana che univa e rispondeva agli ideali di bellezza fisica e bellezza morale.
La perfezione umana: educazione atletica e intellettuale
“La potenza del bene si è rifugiata nella natura del bello” scriveva Platone. La bellezza del fisico corrisponde, insomma, alla perfezione morale. L’attività atletica diventa un elemento di basilare importanza nell’educazione, accanto all’insegnamento delle discipline intellettuali. Lo sviluppo di un’armoniosa muscolatura, l’agilità, la destrezza fisica e l’attività ginnica in generale erano considerati sullo stesso piano e con lo stesso valore delle attività intellettuali. Sorgono e si moltiplicano in tutte le società greche appositi edifici, i ginnasii, adatti per la corretta educazione dei giovani.
Il “senso” della bellezza: un’armonia che penetra
L’avrai sentita migliaia di volte: “La bellezza è negli occhi di chi la contempla” non dell’oggetto osservato. E’ la celeberrima frase del filosofo scozzese David Hume (1700). Infatti personalmente ho imparato a dire “è bello per me”, perché la bellezza è ciò che tale appare ai sensi e allo spirito di chi guarda. Ti è mai capitato di sentire decantare da un’amica la bellezza del suo amato e quando l’hai visto in foto o l’hai incontrato era tutt’altro che bello per te?
Anche il poeta Ugo Foscolo scriveva che “la bellezza è una specie di armonia visibile che penetra soavemente nei cuori umani”. Mentre Kant, il filosofo tedesco, sosteneva che “La soddisfazione che dà il bello deve dipendere dalla riflessione sopra un oggetto.” Il bello quindi è soggettivo: non è bello ciò che lo è oggettivamente, ma è bello solo ciò che “richiama” il concetto del bello, in chi lo guarda.
La bellezza nel cervello: le neuroscienze
Grazie alle neuro-immagini, oggi possiamo vedere con chiarezza non solo le aree del cervello che “reagiscono” alla bellezza, ma come reagiscono. Quando sperimentiamo la “sensazione di bellezza” grazie ad un’esperienza gratificante o piacevole, un’area del cervello deputata all’elaborazione delle emozioni, la corteccia mediale orbito-frontale, si attiva. Quanto più si fruisce del bello, tanto più questa zona si attiva, si nutre e cresce. Per diventare belli, è importante guardare il bello, ascoltarlo, percepirlo e assimilarlo fin da piccoli!
Breve esperienza: “sentire” la bellezza dentro di te
La bellezza nelle fiabe

Come diventare belli a 360°: la tua bellezza unica!

Brutto anatroccolo o glorioso cigno?
A proposito di bellezza, lo spettacolo che io e mia figlia abbiamo replicato più di tutti, è stato “Il brutto anatroccolo”, da noi re-intitolato, non a caso: “Chi sono io?” Il ritorno a se stessi: l’accettazione della propria bellezza unica!
Lo sai che il brutto anatroccolo, impegnato senza tregua in mille lotte e peripezie per la mera sopravvivenza, non si era reso conto di quanto lunghe e forti fossero diventate le sue ali? Se ne accorse quando si lanciò in volo, perché saliva sempre di più e, ad un tratto, vide tutto dall’alto, godendosi quella sensazione con vista. Me lo ricordo bene quel senso di grande espansione, libertà e gioia, perché interpretavo io quella parte.
E sai quando si accorge di essere un magnifico e glorioso cigno? Quando, all’avvicinarsi di un bellissimo esemplare di cigno femmina, china la testa dalla vergogna, perché si crede brutto. È uno shock quando vede la sua immagine riflessa nell’acqua, perché non si riconosce di primo acchito. Ti ricorda qualcuno, per caso? Quando chiedevo al pubblico chi, nella propria vita, si era sentito un brutto anatroccolo, tutti alzavano la mano, senza eccezione. Ma alla domanda “Chi si sente ora un magnifico e glorioso cigno?” nessuno l’alzava. E tu? Hai già accettato la tua bellezza unica?
Frivola bellezza e ricchezza fittizia: una società decadente
Oggi sembrerebbe che l’unico concetto di bellezza considerato sia quello esteriore: trucchi a dismisura (nota il significato di trucco), magliette, scarpe e borse firmate, per non parlare della marca del cellulare, se si vuol essere presi in considerazione. Frivole bellezze delle forme ideali e di fittizie ricchezze, vengono dettate dalle multinazionali e diffuse dai media che influenzano la società, che diventa sempre più debole, quindi malata, ma nuova cliente della case farmaceutiche. E la maggior parte casca su queste bucce di banana.
Di qui, adolescenti con ossa vuote (osteoporosi) e squilibri psicologici più o meno gravi, dovuti al sentirsi esclusi, a genitori distratti e scuole che non sono più i ginnasii di una volta. E’ così che molti giovani arrivano anche all’estremo del suicidio. Non sto scherzando, questa tendenza a sopravvalutare l’estetica è veramente così importante come ci fanno credere? È questo il nostro obiettivo: finti e vuoti? Queste sono le domande che pongo per far riflettere i ragazzi, ma anche i genitori Progetto GENITORIALITA’ e i docenti FORMAZIONE ACCREDITATA.
Come diventare belli a 360°: i miei saluti
Anche oggi abbiamo fatto un miracolo: quello che ognuno di noi, grazie a questo articolo, come diventare belli a 360°, si conosce un po’ di più. Non c’è passione che potremo mai avere, più grande di questa! Se desideri qualche chiarimento o hai qualche dubbio o vuoi dire la tua riguardo a questo argomento, puoi commentare qui sotto, prometto di risponderti nel più breve tempo possibile!
Nel frattempo… ti auguro il meglio del meglio e nulla di meno!
Piuma
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